Le vicende personali della vita suscitano in ciascuno di noi delle particolari reazioni che non si esauriscono in un'arida formula chimica. Queste sono le emozioni e le sensazioni che noi proviamo in un dato momento: con il tempo divengono solo fatti alle nostre spalle ma dopo averle interiorizzate rimangono fissate nella memoria e ogni tanto affiorano come ricordi.
I ricordi sono come una folata di vento, vanno e vengono a seconda della felicità o tristezza del nostro stato d'animo e si manifestano in tempi e luoghi inusuali e inaspettati con diversa intensità.
In una giornata di inverno, mitigata da un vento caldo, in tuta e scarpette ho iniziato a correre in direzione della Retaia, la mia prima “cima”. Durante la salita, a poco a poco, sono affiorati alla mente i ricordi di quando adolescente percorrevo quei sentieri che appena conoscevo. Sono passati alcuni anni da allora, eppure dentro di me si ricreano le medesime sensazioni provate allora. Il mio desiderio di libertà si concretizza con la corsa in quei grandi prati tra poggio Cocolla e Cantagrilli. In lontananza si vedono a ovest le cime imbiancate dell' Appennino, tra cui spicca la mole triangolare del Rondinaio, e ad est la zona del Secchieta e del Falterona.
Nonostante la natura stia aspettando la primavera per diffondere profumi in gran quantità, nell'aria già si sente l'odore tipico di alcune piante riscaldate dai raggi solari. Infatti la natura ha il potere di farci tornare alla mente momenti passati: non solo il luogo scelto, ma anche gli odori, quelli piacevoli emanati dalle piante, dai fiori o dai licheni abbarbicati sulle rocce, riscaldati a fasi alterne dal sole e bagnate dalla pioggia, fanno scoccare dentro di noi il meccanismo di memoria che poi chissà quando riaffiorerà. Talvolta determinati ambienti ci riportano talmente lontani nel tempo da obbligarci a ripercorrere mentalmente tutto il cammino fatto.
Proprio il lontano ricordo di una domenica mattina di tanti anni fa è talmente ben nitido in me che sembra di pochi giorni indietro. Tutto è definito nei minimi particolari, dal ritmo della corsa alla soddisfazione di essere sull'altopiano della Calvana brulicante non di animali, ma di persone che come me hanno deciso di faticare e sudare abbandonando per qualche ora le comodità offerte dalla moderna civiltà tecnologica.
I ricordi ci permettono di ridurre la gravità degli episodi meno piacevoli ed esaltano ancor di più quelli felici. Questo perché generalmente l'essere umano è portato per natura sia a superare le difficoltà minimizzandole che guardare avanti alla ricerca di altri obiettivi.
Grazie alla capacità di memorizzare e ricordare noi possiamo narrare le vicende vissute in montagna da soli o in compagnia di amici .
Il richiamo della memoria contribuisce a creare nella nostra mente uno spazio così vitale e pulsante da farci riassaporare attraverso le sensazioni piaceri ormai lontani nel tempo ma pur sempre ancora vicini. |