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aggiornamento
10/10/2009
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Di Massimiliano M.
AUTUNNO
Il cielo nero, le nebbie basse, lo Scorpione autunnale porta la sua prova,
periodo di sconvolgimento e dissoluzione, dove la natura agonizzante muore
per preparare la rinascita a primavera nuova
Maria Maddalena entrerà nell'oscurità del mondo e del suo cuore
Con in mano la lampada della fede e della carità
nell'altra il teschio, simbolo della mondana vanità
ella scenderà negli inferi, nella caverna
per ritrovare la sua luce interna
Sveglierà Cristo dalla morte a primavera
quando la forza del giorno aumenta
ed è dolce l'aria della sera
e il buio più non spaventa.
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Brano tratto dalla lode per Santa Cecilia (1692) di Nicholas Brady.
Questa è la voce della natura
Che parla attraverso il moto delle creature del bosco
Universale è la sua lingua
Conosciuta da tutte le genti.
Da lei si impara l'arte che ha il potere
Di blandire l'orecchio e far battere il cuore,
e di far sì che la passione si esprima e commuova.
Ascoltiamo, lottiamo,
soffriamo, odiamo,
gioiamo e amiamo.
In invisibili catene
La fantasia si imbriglia,
i sensi sono affascinati e la mente è perduta.
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Capriolo Zoppo, Capo indiano - 1854
“ … La terra non appartiene all’uomo, è l’uomo che appartiene alla terra.
Tutte le cose sono collegate come il sangue che unisce una famiglia.
Qualunque cosa capiti alla terra capita anche ai figli della terra.
Non è stato l’uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo.
Qualunque cosa egli faccia alla tela, la fa a se stesso.” |
Qui
parole tratte da un lavoro (Il figurinaio) del poeta toscano
Bruno Cicognani
scolpite su una pietra commemorativa, sul monte Pratone:
..e
in questa cerchia che è proprio il tuo cuore, o Toscana,
le cose più care e più belle del mondo, del
mio mondo; i luoghi ch'io conosco ad uno ad uno, la mia fanciullezza,
la mia giovinezza, i miei sogni, i miei canti, l'amor disperato
di libertà randagia che voi soltanto siete riusciti,
incantando, a quietare.
O come chiaro è a voi questo fanciullo antico, non
stanco; o come è chiara ogni vostra voce: la stessa
della prima volta e che si rinnova ad ogni primavera!..
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Parole
scritte dall' ideatore di queste pagine web, per riflettere
sopra l' idealità
del concetto stesso del sacro:
Invito
a riscoprire il senso del SACRO: torniamo idealmente a madre
natura, riscopriamone il contatto, e l'immenso godimento nel
mistero della sua complessa semplicità. Scopriremo
che l'uomo è nella natura, è parte integrante
di essa. Paolo
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Scritto
da un grande poetico e inguaribile romantico di nome Fulvio
Bergamo,
che ringraziamo vivamente per averci
voluto donare uno dei suoi più delicati pensieri, rivolti
alla natura, eccolo:
"Ogni
volta che muoviamo un passo attraverso la Terra ci dovremmo
render conto di come essa
viva e respiri, proprio come noi, pero' la sua vita ed il
suo respiro sono diversi dal nostro : un uomo
puo' vivere un secolo, ma ci sono alberi millenari ed il loro
respiro lo si puo' avvertire solo attraverso
il nostro cuore"
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Marco
Mengoni ha spedito via e-mail un pensiero di José Saramago
tratto da il libro
"Viaggio in Portogallo":
"...
Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono.
E anche loro possono prolungarsi
in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore
si è seduto, (...) e ha detto:
"non c'è altro da vedere" , sapeva che non
era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto,
vedere in primavera quel che non si è visto in estate,
vedere di giorno quel che non si è visto di
notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le
messe verdi, il frutto maturo, la pietra che
ha cambiato posto,l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare
sui passi già dati, per ripeterli, e per
tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il
viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito.
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Enzo
Grande, già collaboratore per trekkingapiedi, ha voluto
donare questa sua poesia
dedicata alla natura e alla montagna, eccola:
" Armonia
della montagna"
La
montagna è armonia
Armonia della natura
dei paesaggi che si aprono di fronte allo sguardo
delle vette che ci sovrastano
dei fiori e delle piante che crescono in luoghi così
impervi
degli uccelli che dolcemente si librano nell'aria
armonia delle pietre che sono lì pronte a muoversi
ed è anche armonia della pioggia e della tempesta così
forte e oscura.
Armonia di noi stessi nel nostro corpo, nei nostri movimenti
e nel nostro passo
che sicuro ci porta nel sentiero in alto verso la vetta.
E' l'armonia della vita.
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Poesia
donata da un personaggio anonimo, stimatore del nostro sito
"trekkingapiedi".
La Tempesta
La
si vede arrivare da lontano con le sue
nuvole scure forti e minacciose
La
natura pare acquietarsi, gli animali già sapienti
di quello che accadrà cercano un riparo sicuro
e così anche le piante paiono raccogliersi in se stesse
Tutto
si ferma e anche le noi ci acquietiamo.
Il nostro passo diventa più incerto e timorosi
ci prepariamo alla pioggia
Intanto
la tempesta arriva galoppante
e quando ci raggiunge
rovescia il suo maestoso carico di pioggia
su di noi e tutto intorno
La
forza della natura si sprigiona in tutta la sua
bellezza, le foglie degli alberi si piegano
e si lasciano accarezzare da quelle grandi gocce
che scivolano giù
E
la terra accoglie la pioggia della tempesta
ed essa sembra respirare
così che si leva dal basso un profumo
intenso forte e vigoroso che solo la tempesta può dare.
Anonimo
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Frasi
segnalate da una amica: considerazioni sulla caccia agli animali
(esseri che vivono), fatte da uomini importanti che hanno
fatto molto per gli uomini e per la storia:
Theodor
Heuss, primo presidente della Repubblica Federale Tedesca
"... la caccia è una forma collaterale
della follia umana, perpetrata contro creature innocenti che
non si possono difendere";
Goethe: "La caccia è sempre una forma di
guerra";
Tolstoi: "Dall'uccisione degli animali a quella
degli uomini, il passo è breve";
Gesù Cristo: "Ciò che fate alla più
piccola delle mie creature, lo fate a Me";
Scriveva Plutarco venti secoli fa: "Quale mortale
penserebbe di maltrattare una creatura umana,
se verso gli esseri che non sono della sua razza e della sua
specie avesse costantemente
professato la dolcezza e l'umanità?"
Leonardo da Vinci: Verrà un giorno nel quale gli
uomini conosceranno l'intimo animo delle bestie,
ed allora uccidere un animale sarà considerato un delitto
come uccidere un uomo.
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Il cantico delle Creature, scritto da San Francesco d'Assisi
in volgare umbro intorno al 1224, è tra le opere più
antiche della letteratura italiana.
Il Santo innalza e celebra nel cantico le lodi al Signore per
la bellezza di tutta la Sua creazione.
Gli elementi fisici della natura come gli animali e le sue piante,
con il sole, l'acqua, le stelle, sono avvertiti con una tale
commozione,
con una tale fraternità dello spirito riscontrabile in
poche liriche o canti.
Ecco perche' abbiamo inserito questo capolavoro in un sito dedicato
al trekking a piedi che già per sua "natura"
ci porta a scoprire la Terra descritta così:
Il Cantico di Frate Sole
o Cantico delle Creature
Altissimu,
onnipotente, bon Signore,
tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione.
Ad te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato
sie, mi' Signore, cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual'è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato
si', mi' Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato
si', mi' Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato
si', mi' Signore, per sor'aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato
si', mi' Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato
si', mi' Signore, per sora nostra matre terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato
si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore
et sostengo infirmitate et tribulatione.
Beati quelli ke 'l sosterrano in pace,
ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato
si', mi' Signore, per sora nostra morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no 'l farrà male.
Laudate
e benedicete mi' Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.
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Rodolfo
Alfonso Raffaello Filiberto Guglielmi, in arte Rodolfo Valentino,
qui in una veste poco nota di poeta, dedica un bel pensiero
poetico e anche "romantico" alla natura
Natura
La natura
è il libro aperto
nel quale si trovano
tutte le verità del mondo.
La natura è una storia
infinita dall 'immutabile maestà.
Quando studi la natura
il tuo maestro è Dio,
perciò affidati sempre
al più grande dei Maestri.
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Ancora
una poesia dal nostro solito anonimo amico:
Ho
scoperto ripidi sentieri
e rocce insidiose
Ho visto fiori spuntare in mezzo alle rocce
Ho toccato il calcare vivo
Ho sentito il vento e la pioggia
Ho affondato il mio passo in mezzo a morbida neve
e sono scivolato su lastre di ghiaccio
belle e colorate come il marmo
Il vento mi ha colpito forte sul viso
mentre rami ed arbusti si piegavano
Ho sofferto la fatica mentre grondavo di sudore
Ho scoperto la montagna in tutta la sua
grandezza e bellezza
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Questo
pensiero l' ho scritto molti anni fa. Paolo
Vivere senza vivere
Immagina di vedere il Mare in tempesta
nella calma dell' Universo e delle Sue leggi,
la Luna che si riflette nel Lago increspato,
gli Alberi che si piegano al vento
rispettando le regole della Madre.
Gli Animali che nei loro movimenti interni,
istinti liberi si moltiplicano,
muoiono per la vita,
piegandosi al vento.
Uomo
tu che non ricordi nulla di ciò che può
essere la tua provenienza,
hai scritto un destino senza futuro
temi e odi la Morte,
non le sopravviverai
dimenticando la tua essenza.
Uomo
tu non ricordi mai di non essere il solo
che vive;
la Morte non conosce la Vita
quelli che hai dimenticato
ricordano,
rispettano le Sue leggi,
e nuovamente si piegano al vento
lo stesso vento
che il tuo essere rifugge. |
Pensiero
sul bosco e la sua "magia".
Questo pensiero è stato gentilmente concesso da
ilboscodeglielfi
Dove rifugiarsi, se non nel bosco,
dove da sempre ha trovato riparo il cervo smarrito
e dove da sempre si sono compiute le sorti.
Da quando, bambini, qualcuno ha instillato in noi il fascino
della parola fata,
della parola mago,
da allora abbiamo sempre cercato un rifugio.
Un rifugio per raccoglierci e ricominciare,
una pozza d'acqua a cui bere sicuri per qualche istante.
Qualche istante per ritemprarci e tornare nella bufera.
Il bosco è sicuro per chi lo ama.
Aurin
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Tratto da un testo di Maruja Torres
"...dentro di noi portiamo da sempre un viaggio, che non è una visita o una vacanza, ma un sogno.
Va crescendosi poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E' come un'amabile malinconia.
Un viaggio verso dentro, il Dentro.
Che si alimenta di letture, cartoline, notizie, immagini, avventure altrui alle
quali ci sentiamo partecipi.
Il paesaggio così prende forma, riproducendo una realtà che non si può toccare,
ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta.
E' una sorta di pellegrinaggio con il luogo a cui sentiamo di voler appartenere.
Per poi arrivare a credere che è il proprio paese, la vita di tutti i giorni, quello che si sta sognando...
..mentre la realtà interiore è quella per cui il viaggio non ha mai avuto principio né fine." |
CANTO DI VIAGGIO di Hermann Hesse
O sole, entrami luminoso nel cuore,
o vento, disperdi con il tuo soffio pene e malanni!
Non conosco sulla terra gioia più profonda
dell'essere in viaggio in paesi lontani
Verso la pianura dirigo i miei passi,
il sole deve bruciarmi, il mare rinfrescarmi;
per partecipare alla vita della nostra terra
dischiudo festosamente tutti i miei sensi
E così ogni giorno novello deve
indicarmi nuovi amici, nuovi fratelli,
finchè senza pena posso mettere in luce ogni energia,
essere amico e ospite di tutte le stelle.
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