parlarci del tuo trekking descrivendo il luogo di partenza, i sentieri percorsi, i giorni nei quali hai camminato, quanti eravate, dove e come avete dormito, le vostre sensazioni nella natura o di fronte a luoghi storici, ecc.
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Oridda – Monte Lisone – Muru Mannu – Ovile Linas – Oridda

(Comune di Domusnovas - Sardegna sud occidentale)

 

Sveglia alle 6:30, l' occasione è ghiotta: accompagnare il mio amico Roberto a prelevare dei campioni per la facoltà di scienze naturali, infatti lungo i corsi d' acqua che si incontreranno crescono molte essenze vegetali endemiche sarde, tra cui un salice, chiamato Salix arrigonii, due tipi di mente la Mentha insularis e la Mentha requieni, la Carex microcarpae, che è una ciperacea, giusto per nominarne alcune, e poi esemplari secolari di leccio e corbezzolo.

Il tempo sembra promettere bene, solo alcune nuvole coprono il sole che sta sorgendo (foto 1).

Impieghiamo più di un' ora per raggiungere in macchina “ La valle di Oridda” che prende il nome dell' omonimo fiume questo è il punto da cui partiremo per la nostra escursione. Lo spettacolo che ci si presenta è eccezionale anche se le nostre mete (foto 2 e 3) ci sembrano estremamente lontane.

Partiamo subito decidendo di seguire il torrente chiamato “Rio Melina” poi
"Riu s'acqua Guntruxius” (foto 4 e 5) le cui sorgenti sono proprio dietro la vetta del Monte Lisone, nelle acque di questi torrenti ancora incontaminati si possono trovare delle trote sarde, un salmonide endemico…chissà se avremmo fortuna……

Riusciamo a tenere un passo abbastanza svelto anche se a tratti dobbiamo farci strada tra la vegetazione che cresce lungo il torrente. Il panorama è stupendo (foto 6 e 7) e non perdo l'occasione di farmi riprendere in mezzo a questo spettacolo dell' entroterra Sardo (foto 8).

Cambia il tipo di vegetazione ed il sentiero che seguiamo diventa più semplice, arriviamo in un bosco di Lecci (Foto 9) in cui il sole fatica a penetrare (foto 10 e 11).

Sapevamo dell'importanza storica di questi boschi qui infatti veniva preso il legname da utilizzare nelle miniere di piombo, zinco e in parte argento durante la dominazione Pisana e Piemontese, l' impiego del legname era molteplice, per gli altiforni dove bruciavano il minerale per estrarre i metalli ed anche in miniera dove veniva utilizzato per la costruzione delle tavellature delle gallerie, quindi incontrare i resti di rifugi e mulattiere (foto 12, 13 e 14) non ci sorprende.

Continuiamo a camminare lungo il torrente e mentre Roberto continua con i suoi rilevamenti (foto 15 e 16) ci imbattiamo in una bellissima orchidea (foto 17).

Cominciamo a salire di quota ed anche se non riusciamo a scorgere ancora il panorama di queste bellissime vallate ci consoliamo con lo spettacolo di questo torrente che si, diventa più piccolo ma che grazie ai dislivelli che si incontrano ci regala delle belle immagini (foto 18, 19, 20, 21) infatti le piccole cascate si alternano a dei laghetti naturali ed è proprio in uno di questi che ho fatto un “inaspettato ed accidentale” bagno fuori stagione, mettendo a repentaglio l incolumità della mia macchina fotografica.

Si avvicina l'ora di pranzo ormai ci troviamo poco sotto la punta di Monte Lisone , decidiamo di fermarci vicino al torrente, accendiamo un bel fuoco e ci prepariamo a consumare il nostro veloce ma lauto pasto.

Riprendiamo il cammino consapevoli che il tratto del percorso che ci aspetta è il più faticoso, infatti anche se la cima è abbastanza vicina ci sono ancora 200 metri di dislivello da superare.

La fatica viene subito ricompensata dal magnifico panorama che si gode dalla punta più alta del Monte Lisone (foto dalla 22 alla 28) e non manchiamo di farci una foto ricordo (foto 29)

Seguiamo la cresta del monte e le vallate che abbiamo ai nostri lati ci fanno pensare alla diversità della flora che si può incontrare a poca distanza (foto 30 e 31).

Arriviamo sulla cima di Muru Mannu (foto 32 e 33) che in Sardo vuol dire “Grande Muro” si tratta di una formazione di quarzo che attraversa questi massicci montuosi ma che è visibile solo per alcuni Km. Questa è la seconda tappa della nostra escursione, ci fermiamo per qualche minuto cercando di goderci la calma e la tranquillità di questi posti. Allontanandoci dalla cresta del monte ci rendiamo conto della forza della natura infatti notiamo un albero di leccio che ha scelto un posto veramente particolare dove “mettere radici”(foto 34 e 35)…sembra un Bonsai!!!!!

Seguiamo un muretto a secco fino al passo di “Genna de Muru Mannu” solo adesso ammiriamo l' imponenza del crinale appena attraversato (foto 36).

Ormai la giornata volge al termine abbiamo giusto il tempo di andare a visitare il rifugio di “ Ovile Linas (foto 37) attraversando il Can.le Muru Mannu (foto 38) molto conosciuto per le bellissime cascate.

L' ultima tappa la facciamo lungo il sentiero dove incontriamo una statua della Madonna (foto 39) posta a protezione di questi boschi e di queste valli.

Scheda tecnica:

Oridda – Monte Lisone – Muru Mannu – Ovile Linas – Oridda

Lunghezza: 15 Km

Tempo: 8 Ore

Dislivello:

500 Metri

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