Una rinascita mercantile e un rinnovamento delle attività
agrarie resero le città più indipendenti anche
economicamente. Nascono così i liberi comuni, in
pratica repubbliche rette da corporazioni di ricchi commercianti
e artigiani (Guelfi), oppure da corporazioni di nobili feudatari
(Ghibellini). Le città Guelfe parteggiavano per la
Chiesa che doveva secondo la loro ideologia, oltre che assolvere
alle funzioni spirituali interessarsi soprattutto agli interessi
politici; mentre le città Ghibelline parteggiavano
per l'imperatore (Sacro Romano Impero), lasciando alla Chiesa
una unica funzione, cioé quella spirituale.
Ovviamente dietro tutto questo c'erano delle vere realtà
economiche che portarono le varie città della Toscana
a guerre e battaglie per estendere i loro territori e la
supremazia. Alla fine del 1200, dopo circa due secoli di
egemonia pisana, la repubblica di Firenze riuscì
a conquistare Pisa e l'importantissimo sbocco sul mare,
ma anche Siena, Arezzo, Pistoia e gran parte del Mugello.
All'interno della vita politica fiorentina vi erano però
forti contrasti tra Guelfi Neri (più estremi) e Guelfi
Bianchi (più moderati), questo portò a cruente
lotte tra famiglie rivali e a guerre civili.
Questa situazione durò per oltre un secolo, alla
fine portò nel 1434 all'affermazione della famiglia
Medici e al loro dominio su Firenze, grazie ai commerci
e alle attività bancarie. Tale situazione pose fine
ai conflitti tra le varie famiglie e fu ben voluta dal popolo.
Fu inizialmente Cosimo il Vecchio a governare di fatto la
città, pur mantenendo in vigore tutte le istituzioni
della repubblica.
Cosimo il Vecchio iniziò quella politica di equilibrio
che poi sarà cotinuata con splendidi risultati dal
nipote Lorenzo il Magnifico; egli portò anche pian
piano alla fine della repubblica stessa e iniziò
una serie di mosse che fecero divenire Firenze un principato.
La repubblica
venne restaurata due anni dopo la morte del Magnifico, quando
nel 1495 suo figlio Piero De' Medici, fu cacciato da Firenze
per non aver mostrato sufficente polso di fronte alle pretese
re Carlo VIII di Francia. La repubblica così restaurata,
fu retta di fatto dal battagliero frate Gerolamo Savonarola.
Battaglie su campo